mercoledì 17 marzo 2010

memorie - 470 con ciaspole

h. 15.00 di qualche anno fa.
Io e nicola ci incontriamo al circolo, fa molto caldo le bandiere sembrano degli stracci bagnati.
Anche quegli alberi con le foglie tonde, molto leggere, sono immobili.
Dopo un paio di riflessioni sul vento (due giorni di tremenda tramontana che ci hanno regalato tra l'altro una bella luce e visibilità) decidiamo di 'armare' lo stesso il 470 di nikolakis, alle brutte, ci diciamo, ci facciamo il bagno a largo, se ci arriviamo.
Dopo un paio di intoppi, c'abbiamo sonno e il caldo fa torpore il 470 è armato e... sorpresa! Le bandierine si muovono leggermente.
Vento da ponente (il tipico per bracciano, penso io, ponentino termico).
Contenti di avere un pò di mobilità velica ci organizziamo per evitare la figura di merda iniziale fronte spiaggia.
Le operazioni procedono abbastanza lineari, partiamo anche rapidamente.
Ci si accorge subito di un intoppo sull'ultimo rimando scotta randa, ok poco male, ci mettiamo contro vento e rimediamo.
Ricominciamo a navigare, la velocità è interssante, sistemiamo un'altra scotta. adesso si procede a gonfie vele, il vento ha rinforzato e gira lievemente ma costantemente verso nord.
Proviamo qualche manovra, dobbiamo imparare ad andare meglio d'altra parte.
Abbiamo il timone troppo alto, rimediamo mettendoci fermi un momento controvento. Indosso il trapezio.
Il vento rinforza l'obiettivo odierno diventa l'uso del trapezio e la compensazione fuori bordo. Nicola sempre al timone io prodiere-
Andiamo veramente veloci ora, avrei la curiosità di sapere a quanti nodi, siamo diretti come treni verso Trevignano, faccio qualche test e vado al 'richiamo' fuoribordo mettendo in evidenza quanto possa essere 'legato'.
Data la velocità che abbiamo è diventato un problema anche fare una semplice virata, ma se non la facciamo a Trevignano si devono cominciare a scansare, tra il 'pronti alla virata' e 'virata' passano 16 minuti- Viriamo abbastanza puliti-
Si capisce subito che questo bordo è quello 'buono' il vento spinge meglio e di più da questa parte. Rivado fuori bordo, nicola è costretto a tenere la randa larga dal vento che c'è, i miei 80kg di richiamo non vengono avvertiti, passiamo attimi di pura velocità ed euforia, io sono contentissimo di essere fuori bordo, fino a poco prima sentivo freddo per gli schizzi, vedo Nicola alla mia sinistra al timone un metro più in basso di me, in pratica sto volando sull'acqua.
Il vento è forte, ha girato un pò verso nord (altro che ponentino!).
Succede verso i capannoni di vigna di valle che sento mancare bruscamente la pressione sulle vele... "Nicola! sto fuori!! Stoffuori!!! Stopplunnnf".
Ora sono trascinato appeso con il trapezio all'albero completamente fuori bordo e senza nessuna presa sulla barca, che per una serie di fattori tra cui principalmente il mio peso e la pressione dell'acqua sul mio corpo straorza, si piega e ormai irrimediabilmente mi viene sopra.....

h 17.00 circa, di fronte ai capannoni di vigna di valle, in mezzo al lago-
Situazione. Sono a mollo, il 470 ha la 'coperta' perpendicolare sull'acqua,
che è fredda ma non me ne accorgo, ha un bel colore limpido e ci sono delle onde niente male per un lago.
Guardo in alto e vedo la figura di nicola in una posizione impossibile per la fisica terrestre, un centesimo di secondo dopo Nicola cade a 10 cm dalla mia faccia, vedo una meteora blurossa inabissarsi di fronte a me, mi viene in mente la scena del titanic in cui le persone volano giù prima che la nave affondi. Tutti gli oggettini che avevamo messo dentro volano dappertutto. Siamo tutti e due in acqua ora. La barca per un momento è sembrata imbizzarrita. Ormai è a 90°. Non ho capito bene come, mi ritrovo ora dalla parte della deriva e Nicola dall'altra parte, gli chiedo urlando (il rumore di fondo è tremendo tra vento, scuotimenti vari, le onde che sbattono sul fondo della barca) se la scotta della randa è libera. E' libera!! Mi urla.
Sono dalla parte della deriva, è alta rispetto a me che sono in acqua, ne saggio, stranamente, la consistenza per vedere se regge.
Mi regge, mi ci aggrappo aggressivo, come una scimmia. La barca ha un accenno di raddrizzamento, si raddrizza quasi, ma riprende vita, si muove, ci sfugge, fa un paio di metri in avanti, si ripiazza a 90° sull'acqua e compie una rotazione orizzontale su se stessa.
Riprendiamo posizione vicino alla deriva, sembra che la barca si stia muovendo ancora, ho la sensazione che l'albero stia andando giù, salto come una pulce d'acqua cercando di scongiurare un 180°, pronuncio una frase che si rileverà altamente ansiogena per nicola: "..no.. 180°....".
Nicola non proferisce parola, il suo è sempre un volto imperturbato, ma vedo i suoi occhi guizzare per scorgere un gommone di salvezza nei paraggi. La barca sta ruotando con l'albero in giù a 180°, non è bastato il tentativo di fermare il processo che è stato lento ma inesorabile.
Ok ora la barca è a 180° vedo il trapezio del cugino di nicola, che non era assicurato alla barca, fare il bagno placidamente a una decina di metri da noi, penso che la barca anche se in una posizione non consona alla navigazione cammina un bel pò grazie al vento e alle onde, infatti ci allontaniamo sensibilmente dal trapezio perduto. Sono indeciso di avvertire nicola per mandarlo a prendere il trapezio, decido di non dire nulla per una serie di motivi, tra cui il timore di una rispostaccia (tipo:'che cazzo me ne frega a me ora del trapezio!') e la (limitata) pericolosità di allontarsi e non riuscire a recuperare verso la barca con tutti i cazzi che abbiamo addosso e non ultimo il pensiero 'lo avrà sicuramente visto e ignorato'.
La barca ora sembra una tartaruga bianca con un pugnale infilato sulla schiena, non so come riesco ad arrivare alla deriva e a puntare i piedi sul bordo immerso, il nostro respiro è affannato. Portarla da 180° a 90° risulta poi abbastanza agevole (al primo tentativo) e con un ritorno positivissimo sul morale della ciurma. Ora è a 90°.
Da 90° alla posizione corretta invece risulta un pò più complicato perchè appena solleviamo un pò l'albero questo prende vento e ritorna giù, il vento non sembra affatto un 'ponentino', bisognerebbe riuscire ad agguantare il bordo superiore appena possibile, ma questo rimane sempre molto alto.
I tentativi ci fiaccano, per la prima volta ho il timore di non farcela a causa della stanchezza (pregressa e attuale). Ascolto i nostri respiri affannati tipo Blair Witch Project. In tutto questo non ho più visto le mie infradito 'green tea' a cui sono (ero) molto affezionato (regalatemi circa un anno fa da luca), coltivo la segreta speranza che siano rimaste miracolosamente catturate dalla barca. Ci dividiamo i compiti, nicola si avventa sulla deriva e io vado verso la prua di modo che possa riuscire a prendere il bordo della barca il prima possibile, l'azione combinata ha pieno successo!
Trionfalmente la barca si raddrizza. Con pieno orgoglio e fierezza l'albero sta dalla parte giusta del lago,
in cui siamo ancora immersi, mi sento pienamente soddisfatto, mi viene in mente il film 'la maledizione della prima luna' a causa della vita propria che sembrano avere le barche in genere.
Ultimo sforzo per risalire a bordo, tutto quello che c'era prima in barca non c'è più. Faccio la rassegna mentale delle cose che c'erano. Ciaspole green tea (dx e sx), trapezio cucito a mano su misura, di inestimabile valore appartenente al cugino di nicola, guantini da barca, muta (la muta c'è ancora era legata all'albero).
Torniamo a terra dopo qualche bordo di avvicinamento in cui ci facciamo un bel venti minuti di risate a scarico nervoso.
Applicando il principio valevole per le cadute in moto (risalirci immediatamente, il prima possibile per sconfiggere la paura)
mi riattacco al trapezio. Nicola mi fà :"fermo! Ndò vai!!??" Riacquisto lucidità e mi seggo tranquillo, in effetti non avremmo la piena energia per recuperare un'altra scuffia.
In sede di commenti, davanti alla meritatissima peroni, Nicola mi dice (forse con velata critica) che è stata la sua prima scuffia e che non gli era mai successo neanche quando aveva 14 anni.
Questa mattina al risveglio mi son detto "Cazzo anche per me!" non ci avevo pensato ieri.

Insegnamenti della giornata
In barca fa sempre freddo come in moto.
Portarsi una sacca per contenere gli oggettini e assicurare la sacca alla barca.

---------------versione nicola------------------

il sole tramontava dietro i monti e sulla riva del lago Daniele scrutava l'orizzonte per vedere se riusciva a vedere le sue ciabbattine perse nel naufragio del poseidon 470 .

Con questa triste immagine si conclude una giornata che, effettivamente non era nata sotto i migliori auspici.

Alle ore 15.00 non ero nelle migliori condizioni...sonno o cecagna persistente dovuta ad una sveglia avvenuta alle 5.15 del mattino....Daniele, che veniva da una mattinata in spiaggia con due amiche!?! ciondolava ed esprimeva concetti poco chiari o non li esprimeva affatto....

il vento era nullo , il sole batteva fra le nuvole...e decidendo di armare comunque la barca

tiriamo fuori una frase che mai fu piu' profetica 'Dai, al massimo ci facciamo un bagno al largo'.

Il vento comincia a salire ...usciamo evitando figure di merda anche se la spiaggia era pressochè vuota, e via...anzi le scotte erano messe male sia la randa che il fiocco ...il timone era tutto su che voleva dire uno sforzo sovrumano per governarlo.....Insomma l'abbiamo armata di schifo. Prua al vento e le operazioni seppur in maniera maldestra..soprattutto io con il timone , riusciamo ad eseguirle. Il vento era sempre piu insistente ma continuiamo verso trevignano....un gusto indescrivibile....barca stabile veloce ..le vele reggevano e tra onde e schizzi vari siamo quasi subito fradici. La barca piu di una volta si inclina paurosamente...ma non cè motivo di pensare di non recuperare la situazione....trevignano si avvicina ed inizio con il primo 'pronti alla virata?' 'no aspetta' 'troppo veloci' 'troppo inclinati' pronti alla virata ..no pronti? pront? al quindicesimo pronti alla virata..viriamo e rigiriamo la barca verso vigna di valle.

Daniele era da mezz'ora ormai che tentava di salire sul bordo della barca in piedi ....

l'esito non era dei piu' esaltanti ma lui si incaponiva e ci provava...mantenere l'andatura all'andata era molto difficile ma al ritorno lo vedo li in piedi sul bordo tutto indietro..non so se era piu una posizione plastica da foto o fosse realmente utile alla barca...pero' facevamo un bell'effetto per chi c'avesse visto da fuori...La traversata continuava ...le raffiche continuavano e gli schizzi d'acqua mi centravano gli occhi che poi con il vento ..diciamo che andavo tranquillamente alla cieca.

poi li...ha inizio quel pasticciaccio brutto de vigna di valle...

Daniele e' stabilmente in piedi a prendere le onde in faccia....io penso a quando virare...e' risaputo ormai che ci metto una quindicina di minuti per mettere in pratica il mio pensiero...nel mentre penso e rifletto...sento una voce...'sto fuori...sto fuori ahrg' ...da questo punto in poi vado per flashback.

flashback numero 1 Daniele in acqua legato all'albero trascinato dalla barca alla quale sbatteva ripetutamente ma non credo sentisse dolore ...

flashback numero 2 La barca si inclina paurosamente nel lato opposto per motivi a me inspiegabili...

flashback numero 3 Le vele toccano l'acqua ed io che penso 'e'finita' e piombo in acqua

flashback numero 4 le ciabattine di Daniele in acqua insieme prendono il largo per un ultimo viaggio

flashback numero 5 Daniele ingurgita acqua e tossisce

flashback numero 6 La barca si gira a 180° ...penso 'stavolta e' veramente finita'
guardo se c'è qualcuno in soccorso o altre vele all'orizzonte....niente

flashback numero 7 io e daniele aggrappati alla chiglia per riportare la barca in asse...o forse solo per attaccarsi a qualcosa

flashback numero 8 Ricordo di aver pensato 'se affonda emigro in sudamerica'

flashback numero 9 al terzo o quarto tentativo giriamo la barca ...(miracolo insperato)

risaliamo sulla barca infreddoliti ..io con molta fatica ...non so ancora come siamo riusciti a 'ribaltare la situazione' fatto sta che ci mettiamo con il vento in poppa in un andatura tranquilla per riprenderci....manca il trapezio di mio cugino che solo dopo sono venuto a sapere che era cucito a mano ed era uno degli ultimi in circolazione(forse me l'ha detto per farmi sentire maggiormente in colpa).......i guantini e le ciabbatine di Daniele. Arriviamo al rimessaggio come reduci dopo una battaglia...l'ultimo smacco e' una ragazzetta che ci dice di ammainare le vele altrimenti non riuscivamo a mettere il 470 nel carrello. Ma non eravamo lucidi.

2 commenti:

  1. E io che pensavo che eri bravo..
    penso che non leggero piu questo BLOG, mai piu, e sicuramente non spendero piu neanche un secondo per commentare queste cose...
    scuffia scuffia...
    che dire...
    addio

    -- ANONIMO --

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  2. Piero falla finita!!!
    :-)

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