martedì 30 marzo 2010

Più veloci del vento!

F. dice: "No. Non è possibile andare più veloci del vento!"
Eppure chi va in windsurf, sugli skiff o ha seguito l'ultima coppa america non ha dubbi in merito.

Bisogna in primo luogo avere presente che stiamo parlando di 'scafi plananti' e soprainvelati (non sempre).
Scafi cioè che permettono di 'scollarsi' dall'acqua e che, quindi, possono passare da una situazione idrostatica ad una idrodinamica.
Lo scafo planante non è vincolato alla velocità critica data dalla forma/lunghezza dello scafo e dal dislocamento.
I multiscafi, le tavole da windsurf e scafi come quello degli Skiff ed il buon vecchio 470 sono plananti (anche un sasso piatto tirato sul pelo dell'acqua).

Nelle imbarcazioni le vele vengono regolate in relazione all'intensità e provenienza del vento apparente, quello che effettivamente agisce sulla barca, quello percepito a bordo.
Il vento apparente è la somma (vettoriale) tra il vento reale e quello di avanzamento.
Quindi
prendendo un pò di velocità il vento apparente aumenta (e la sua provenienza si sposta verso la nostra direzione).
Se il vento apparente aumenta significa che possiamo aumentare la velocità e così via, fino a quando le varie resistenze e la velocità critica, in caso di barche non plananti, non raggiungeranno un punto di equilibrio oltre il quale non si può andare.

L'Hydroptere, il trimarano francese (detentore di vari record, sui 500m, sul miglio nautico.. ecc.)
ha raggiunto una punta di 61 nodi di velocità con un vento reale che spirava tra 35-38 nodi (ha pure scuffiato!). La più veloce macchina a vela del pianeta.

Io stesso in windsurf con soli 12 nodi di reale (e una vela di 8,5 m2) in planata vado come un gommone con 40 cavalli, si certo dovrei dare una misura più precisa... qualcuno allora mi potrebbe regalare un gps da polso.
(ogni argomento appena accennato meriterebbe ben altro approfondimento si chiede venia per la sommarietà)

A proposito di elezioni
"Popolo marinaro, popolo libero."

jack




giovedì 25 marzo 2010

e Azzurra?

La seconda tappa della del trofeo Louis Vitton si è conclusa. New Zeland al primo posto, Mascalzone al secondo e Azzurra al terzo.
Nella prima tappa, a Nizza, Azzurra si aggiudicò il primo posto battendosi in finale con Emirate Team NZ, ad Auckland invece Mascalzone Latino (che non ha partecipato alla prima tappa) ha sottratto il posto da finalista ad Azzurra e perdendo poi in finale sempre contro Emirates Team (certo NZ, che sponsor ragazzi! Ci farebbe comodo.)
Sul sito ufficiale si può seguire la ricostruzione delle varie regate, quella che vorrei segnalare è il secondo match di semifinale tra Emirate e Azzurra, l'emblema di come i cm fanno la differenza tra vincere e perdere e di come nonostante le tecnologie alcuni elementi tradizionali del match race sono dei riferimenti basilari.

Azzurra per un 'tocco' aveva conquistato in partenza il vantaggio su Emirates questi avevano quindi una penalità da scontare. NZ parte avanti. Si controllano sul primo giro, poi alla seconda bolina, inspiegabilmente, Azzurra arrivata in boa dietro Emirates sceglie l'altro lato. Inspiegabilmente perchè avendo il vantaggio della penalità, Azzurra a mio modo di vedere, avrebbe dovuto marcare stretto Emirates NZ, fare lo stesso lato buono o cattivo che fosse. Il vantaggio finale di NZ, circa 130 m, gli sono bastati per vincere anche con la penalità. Le Ricostruzione della regate si possono trovare
qui http://www.louisvuittontrophy.com/gallery/virtualeye.php
Quella di cui parlo sopra è la seguente
19 Mar 2010
Semi-Final, Azzura Vs Emirates Team New Zealand, Race 2

Il trofeo si sposterà ora alla Maddalena, così forse daranno un senso a qualcosa, anche se non so esattamente in quali strutture hanno intenzione di installarsi spero che lo facciano per quelle ex_never_G8.
Mi attendo la solita razione di incensamenti, proclami, apparizioni di loschi personaggi, arroganza, becerume, vetrina da sfruttare ed anche lo sfoggio della faccia nera della vela, quella antipatica ed elitaria.
Ma preparato a questo, dopo tutto, sono contento che la manifestazione approda in Italia e che ci sia la possibilità che si accendano i riflettori su quello che poi è importante per noi.

La pratica sportiva della vela.

Auguro un buon lavoro a Vasco de cet da cui ho solo 2 gradi di separazione.

mercoledì 17 marzo 2010

memorie - 470 con ciaspole

h. 15.00 di qualche anno fa.
Io e nicola ci incontriamo al circolo, fa molto caldo le bandiere sembrano degli stracci bagnati.
Anche quegli alberi con le foglie tonde, molto leggere, sono immobili.
Dopo un paio di riflessioni sul vento (due giorni di tremenda tramontana che ci hanno regalato tra l'altro una bella luce e visibilità) decidiamo di 'armare' lo stesso il 470 di nikolakis, alle brutte, ci diciamo, ci facciamo il bagno a largo, se ci arriviamo.
Dopo un paio di intoppi, c'abbiamo sonno e il caldo fa torpore il 470 è armato e... sorpresa! Le bandierine si muovono leggermente.
Vento da ponente (il tipico per bracciano, penso io, ponentino termico).
Contenti di avere un pò di mobilità velica ci organizziamo per evitare la figura di merda iniziale fronte spiaggia.
Le operazioni procedono abbastanza lineari, partiamo anche rapidamente.
Ci si accorge subito di un intoppo sull'ultimo rimando scotta randa, ok poco male, ci mettiamo contro vento e rimediamo.
Ricominciamo a navigare, la velocità è interssante, sistemiamo un'altra scotta. adesso si procede a gonfie vele, il vento ha rinforzato e gira lievemente ma costantemente verso nord.
Proviamo qualche manovra, dobbiamo imparare ad andare meglio d'altra parte.
Abbiamo il timone troppo alto, rimediamo mettendoci fermi un momento controvento. Indosso il trapezio.
Il vento rinforza l'obiettivo odierno diventa l'uso del trapezio e la compensazione fuori bordo. Nicola sempre al timone io prodiere-
Andiamo veramente veloci ora, avrei la curiosità di sapere a quanti nodi, siamo diretti come treni verso Trevignano, faccio qualche test e vado al 'richiamo' fuoribordo mettendo in evidenza quanto possa essere 'legato'.
Data la velocità che abbiamo è diventato un problema anche fare una semplice virata, ma se non la facciamo a Trevignano si devono cominciare a scansare, tra il 'pronti alla virata' e 'virata' passano 16 minuti- Viriamo abbastanza puliti-
Si capisce subito che questo bordo è quello 'buono' il vento spinge meglio e di più da questa parte. Rivado fuori bordo, nicola è costretto a tenere la randa larga dal vento che c'è, i miei 80kg di richiamo non vengono avvertiti, passiamo attimi di pura velocità ed euforia, io sono contentissimo di essere fuori bordo, fino a poco prima sentivo freddo per gli schizzi, vedo Nicola alla mia sinistra al timone un metro più in basso di me, in pratica sto volando sull'acqua.
Il vento è forte, ha girato un pò verso nord (altro che ponentino!).
Succede verso i capannoni di vigna di valle che sento mancare bruscamente la pressione sulle vele... "Nicola! sto fuori!! Stoffuori!!! Stopplunnnf".
Ora sono trascinato appeso con il trapezio all'albero completamente fuori bordo e senza nessuna presa sulla barca, che per una serie di fattori tra cui principalmente il mio peso e la pressione dell'acqua sul mio corpo straorza, si piega e ormai irrimediabilmente mi viene sopra.....

h 17.00 circa, di fronte ai capannoni di vigna di valle, in mezzo al lago-
Situazione. Sono a mollo, il 470 ha la 'coperta' perpendicolare sull'acqua,
che è fredda ma non me ne accorgo, ha un bel colore limpido e ci sono delle onde niente male per un lago.
Guardo in alto e vedo la figura di nicola in una posizione impossibile per la fisica terrestre, un centesimo di secondo dopo Nicola cade a 10 cm dalla mia faccia, vedo una meteora blurossa inabissarsi di fronte a me, mi viene in mente la scena del titanic in cui le persone volano giù prima che la nave affondi. Tutti gli oggettini che avevamo messo dentro volano dappertutto. Siamo tutti e due in acqua ora. La barca per un momento è sembrata imbizzarrita. Ormai è a 90°. Non ho capito bene come, mi ritrovo ora dalla parte della deriva e Nicola dall'altra parte, gli chiedo urlando (il rumore di fondo è tremendo tra vento, scuotimenti vari, le onde che sbattono sul fondo della barca) se la scotta della randa è libera. E' libera!! Mi urla.
Sono dalla parte della deriva, è alta rispetto a me che sono in acqua, ne saggio, stranamente, la consistenza per vedere se regge.
Mi regge, mi ci aggrappo aggressivo, come una scimmia. La barca ha un accenno di raddrizzamento, si raddrizza quasi, ma riprende vita, si muove, ci sfugge, fa un paio di metri in avanti, si ripiazza a 90° sull'acqua e compie una rotazione orizzontale su se stessa.
Riprendiamo posizione vicino alla deriva, sembra che la barca si stia muovendo ancora, ho la sensazione che l'albero stia andando giù, salto come una pulce d'acqua cercando di scongiurare un 180°, pronuncio una frase che si rileverà altamente ansiogena per nicola: "..no.. 180°....".
Nicola non proferisce parola, il suo è sempre un volto imperturbato, ma vedo i suoi occhi guizzare per scorgere un gommone di salvezza nei paraggi. La barca sta ruotando con l'albero in giù a 180°, non è bastato il tentativo di fermare il processo che è stato lento ma inesorabile.
Ok ora la barca è a 180° vedo il trapezio del cugino di nicola, che non era assicurato alla barca, fare il bagno placidamente a una decina di metri da noi, penso che la barca anche se in una posizione non consona alla navigazione cammina un bel pò grazie al vento e alle onde, infatti ci allontaniamo sensibilmente dal trapezio perduto. Sono indeciso di avvertire nicola per mandarlo a prendere il trapezio, decido di non dire nulla per una serie di motivi, tra cui il timore di una rispostaccia (tipo:'che cazzo me ne frega a me ora del trapezio!') e la (limitata) pericolosità di allontarsi e non riuscire a recuperare verso la barca con tutti i cazzi che abbiamo addosso e non ultimo il pensiero 'lo avrà sicuramente visto e ignorato'.
La barca ora sembra una tartaruga bianca con un pugnale infilato sulla schiena, non so come riesco ad arrivare alla deriva e a puntare i piedi sul bordo immerso, il nostro respiro è affannato. Portarla da 180° a 90° risulta poi abbastanza agevole (al primo tentativo) e con un ritorno positivissimo sul morale della ciurma. Ora è a 90°.
Da 90° alla posizione corretta invece risulta un pò più complicato perchè appena solleviamo un pò l'albero questo prende vento e ritorna giù, il vento non sembra affatto un 'ponentino', bisognerebbe riuscire ad agguantare il bordo superiore appena possibile, ma questo rimane sempre molto alto.
I tentativi ci fiaccano, per la prima volta ho il timore di non farcela a causa della stanchezza (pregressa e attuale). Ascolto i nostri respiri affannati tipo Blair Witch Project. In tutto questo non ho più visto le mie infradito 'green tea' a cui sono (ero) molto affezionato (regalatemi circa un anno fa da luca), coltivo la segreta speranza che siano rimaste miracolosamente catturate dalla barca. Ci dividiamo i compiti, nicola si avventa sulla deriva e io vado verso la prua di modo che possa riuscire a prendere il bordo della barca il prima possibile, l'azione combinata ha pieno successo!
Trionfalmente la barca si raddrizza. Con pieno orgoglio e fierezza l'albero sta dalla parte giusta del lago,
in cui siamo ancora immersi, mi sento pienamente soddisfatto, mi viene in mente il film 'la maledizione della prima luna' a causa della vita propria che sembrano avere le barche in genere.
Ultimo sforzo per risalire a bordo, tutto quello che c'era prima in barca non c'è più. Faccio la rassegna mentale delle cose che c'erano. Ciaspole green tea (dx e sx), trapezio cucito a mano su misura, di inestimabile valore appartenente al cugino di nicola, guantini da barca, muta (la muta c'è ancora era legata all'albero).
Torniamo a terra dopo qualche bordo di avvicinamento in cui ci facciamo un bel venti minuti di risate a scarico nervoso.
Applicando il principio valevole per le cadute in moto (risalirci immediatamente, il prima possibile per sconfiggere la paura)
mi riattacco al trapezio. Nicola mi fà :"fermo! Ndò vai!!??" Riacquisto lucidità e mi seggo tranquillo, in effetti non avremmo la piena energia per recuperare un'altra scuffia.
In sede di commenti, davanti alla meritatissima peroni, Nicola mi dice (forse con velata critica) che è stata la sua prima scuffia e che non gli era mai successo neanche quando aveva 14 anni.
Questa mattina al risveglio mi son detto "Cazzo anche per me!" non ci avevo pensato ieri.

Insegnamenti della giornata
In barca fa sempre freddo come in moto.
Portarsi una sacca per contenere gli oggettini e assicurare la sacca alla barca.

---------------versione nicola------------------

il sole tramontava dietro i monti e sulla riva del lago Daniele scrutava l'orizzonte per vedere se riusciva a vedere le sue ciabbattine perse nel naufragio del poseidon 470 .

Con questa triste immagine si conclude una giornata che, effettivamente non era nata sotto i migliori auspici.

Alle ore 15.00 non ero nelle migliori condizioni...sonno o cecagna persistente dovuta ad una sveglia avvenuta alle 5.15 del mattino....Daniele, che veniva da una mattinata in spiaggia con due amiche!?! ciondolava ed esprimeva concetti poco chiari o non li esprimeva affatto....

il vento era nullo , il sole batteva fra le nuvole...e decidendo di armare comunque la barca

tiriamo fuori una frase che mai fu piu' profetica 'Dai, al massimo ci facciamo un bagno al largo'.

Il vento comincia a salire ...usciamo evitando figure di merda anche se la spiaggia era pressochè vuota, e via...anzi le scotte erano messe male sia la randa che il fiocco ...il timone era tutto su che voleva dire uno sforzo sovrumano per governarlo.....Insomma l'abbiamo armata di schifo. Prua al vento e le operazioni seppur in maniera maldestra..soprattutto io con il timone , riusciamo ad eseguirle. Il vento era sempre piu insistente ma continuiamo verso trevignano....un gusto indescrivibile....barca stabile veloce ..le vele reggevano e tra onde e schizzi vari siamo quasi subito fradici. La barca piu di una volta si inclina paurosamente...ma non cè motivo di pensare di non recuperare la situazione....trevignano si avvicina ed inizio con il primo 'pronti alla virata?' 'no aspetta' 'troppo veloci' 'troppo inclinati' pronti alla virata ..no pronti? pront? al quindicesimo pronti alla virata..viriamo e rigiriamo la barca verso vigna di valle.

Daniele era da mezz'ora ormai che tentava di salire sul bordo della barca in piedi ....

l'esito non era dei piu' esaltanti ma lui si incaponiva e ci provava...mantenere l'andatura all'andata era molto difficile ma al ritorno lo vedo li in piedi sul bordo tutto indietro..non so se era piu una posizione plastica da foto o fosse realmente utile alla barca...pero' facevamo un bell'effetto per chi c'avesse visto da fuori...La traversata continuava ...le raffiche continuavano e gli schizzi d'acqua mi centravano gli occhi che poi con il vento ..diciamo che andavo tranquillamente alla cieca.

poi li...ha inizio quel pasticciaccio brutto de vigna di valle...

Daniele e' stabilmente in piedi a prendere le onde in faccia....io penso a quando virare...e' risaputo ormai che ci metto una quindicina di minuti per mettere in pratica il mio pensiero...nel mentre penso e rifletto...sento una voce...'sto fuori...sto fuori ahrg' ...da questo punto in poi vado per flashback.

flashback numero 1 Daniele in acqua legato all'albero trascinato dalla barca alla quale sbatteva ripetutamente ma non credo sentisse dolore ...

flashback numero 2 La barca si inclina paurosamente nel lato opposto per motivi a me inspiegabili...

flashback numero 3 Le vele toccano l'acqua ed io che penso 'e'finita' e piombo in acqua

flashback numero 4 le ciabattine di Daniele in acqua insieme prendono il largo per un ultimo viaggio

flashback numero 5 Daniele ingurgita acqua e tossisce

flashback numero 6 La barca si gira a 180° ...penso 'stavolta e' veramente finita'
guardo se c'è qualcuno in soccorso o altre vele all'orizzonte....niente

flashback numero 7 io e daniele aggrappati alla chiglia per riportare la barca in asse...o forse solo per attaccarsi a qualcosa

flashback numero 8 Ricordo di aver pensato 'se affonda emigro in sudamerica'

flashback numero 9 al terzo o quarto tentativo giriamo la barca ...(miracolo insperato)

risaliamo sulla barca infreddoliti ..io con molta fatica ...non so ancora come siamo riusciti a 'ribaltare la situazione' fatto sta che ci mettiamo con il vento in poppa in un andatura tranquilla per riprenderci....manca il trapezio di mio cugino che solo dopo sono venuto a sapere che era cucito a mano ed era uno degli ultimi in circolazione(forse me l'ha detto per farmi sentire maggiormente in colpa).......i guantini e le ciabbatine di Daniele. Arriviamo al rimessaggio come reduci dopo una battaglia...l'ultimo smacco e' una ragazzetta che ci dice di ammainare le vele altrimenti non riuscivamo a mettere il 470 nel carrello. Ma non eravamo lucidi.

martedì 16 marzo 2010

Premiazione conclusiva del campionato invernale

Sabato 20 alle ore 17.00 cerimonia di premiazione del Campionato Invernale di Roma Trofeo Città di Fiumicino.

L'appuntamento avrà luogo presso L’Expò Leonardo Via della Scafa, 143 - Fiumicino.
Seguirà buffet.

lunedì 15 marzo 2010

Conclusione del Campionato Invernale Fiumicino

Ultima regata (8 su 10) del campionato invernale. Prime facce abbronzate a bordo. Dopo lunghe attese e capricci di vento anche l'ultima giornata come la penultima ha potuto avere luogo.
Paghiamo la scarsa conoscenza del 'campo' di regata e ci ritroviamo in un buco mostruoso sul primo lato di bolina che di fatto ci allontana dalla capofila. E ancora oggi abbiamo il mal di testa per cercare di capire quanto e come girava il vento :-).
Per il resto si sono fatte anche buone scelte e buone manovre. La mancanza di un vero spi si è fatta sentire.

In generale il campionato è stata un'esperienza molto positiva. Ci siamo ritrovati in mezzo a dei 'vecchi volponi' mentre noi siamo alla prima edizione e non abbiamo chiuso ultimi, ma anzi in onorevole metà classifica. Abbiamo individuato le aree da migliorare. Si è creato un buon gruppo di persone. Abbiamo superato situazioni difficili, abbiamo rotto solo uno spi (sic!) e perso due manovelle, saranno approdate nella spiaggia delle manizze (in quanto galleggianti). Non abbiamo mai fatto OCS e siamo riusciti a chiudere tutte le regate infilando tutte le boe dalla parte giusta (pare facile eh), sfiorate a volte, toccate mai, soprattutto nessuno si è ferito al massimo qualche nausea.
Peccato per i 24 punti presi alla prima giornata per un banale ritardo dovuto a traffico metropolitano.

Ringraziamo ancora Massimo per averci 'avviato' e dato consapevolezza dei nostri mezzi, concludendo, tra l'altro, al primo posto della sua classe nel campionato invernale di Anzio.

chi ha Vento
non aspetti Tempo
jack

giovedì 11 marzo 2010

Azzurra

Azzurra non ha mai smesso di solcare le acque. Ed ora insieme a 'Mascalzone Latino' combatte nel circuito Louis Vuitton Trophy. Un trofeo, e mi rivolgo ai 'vedovi' dell'America's Cup, che risulterà sicuramente piu appassionante di quanto visto a Valencia ultimamente.
E Azzurra non solo combatte ma vince anche. Alla terza regata si ritrova con 2 punti, ha perso l'ultima contro i franco tedeschi di ALL4ONE. Hanno avuto un pò di confusione a bordo in occasione di alcune manovre in boa (sono cose che capitano a tutti quindi) ed un problema con la drizza del genova (!).
Questo trofeo giungerà anche nelle nostre acque come si diceva in un precedente post (seconda tappa a nizza e terza in sardegna, non dimentichiamoci lo Yacht Club di provenienza di Azzurra).
Fa piacere a me leggere notizie di 'Azzurra' che ha fatto conoscere il match race al grande pubblico e seguire queste sfide che vengono affrontate con barche America’s Cup Class (90-92)

Il sito ufficiale del trofeo è http://www.louisvuittontrophy.com dove si possono leggere i commenti delle regate in diretta e consultare vario materiale multimediale.


Quanto manca alla boa?
Zitto e schiaccia!
(citazione dal forum amici della vela)
Jack


lunedì 8 marzo 2010

Un altra ancora.

Non è che uno può scrivere solo quando le cose vanno bene. Se si fanno prestazioni tristi bisogna assumersene le responsabilità e capire dove si sbaglia, guardare avanti.

Anche perchè dietro non c'è nessuno :-)

Comunque ce la caviamo anche con equipaggio ridotto all'osso e improvvisato, un ritocco alla tattica, alla bolina ed al rating (che ce vò) e potremo dire la nostra.
Per ora stringere i denti, far passare la notte sognando i draghi, come Bertarelli dopo l'america's cup, e rimboccarsi le maniche.

Da vedere -> Roma Social Sport

venerdì 5 marzo 2010

Le none di Marzo

Il settimo giorno del mese di Marzo era chiamato nel calendario romano 'none'.

In attesa dell'aria fredda proveniente dal nordest europeo speriamo che le altre variabili, vento, condizoni del mare e copertura nuvolosa siano clementi.

Week end da inverno pieno.

Equipaggio rimaneggiato in vista, al punto in cui non si è ancora in grado, ora, di definirlo completamente.

Quindi oggi citazione in latino: "piscis a capite putet"
Che mi fa venire in mente di primo acchito almeno tre grandi argomenti.
'La politica' nel senso più qualunquista possibile.
Le grandi organizzazioni pubbliche.
Il calcio

Per andare in mare bisogna revisionare zattere, controllare documenti, salvagenti, dispositivi, circuiti, strumenti, motori, certificare, far autorizzare ecc. ecc. ed una certa puntigliosità sulla sicurezza in primo luogo è più che corretta. Ed un giorno parleremo anche degli incidenti che accadono in mare.

Purtroppo ne è accaduto uno, talmente imprevedibile, pochi giorni fa alla Louis Majesty sulla rotta Barcellona-Genova che ha dell'inverosimile. E fa pensare a quante volte da dietro un vetro di un traghetto si è guardato lo spettacolo del mare in tempesta.

La normativa diportistica è complessa, articolata, poco chiara, stratificata al punto che la sola comprensione è un affare non facile, figuriamocene il rispetto.
E purtroppo in caso di mancanza (fiscale, normativa ecc. ecc.)
non possiamo disporre di meravigliosi strumenti come potrebbe essere, ad esempio, un 'decreto interpretativo'.

lunedì 1 marzo 2010

Verso la Settima

Piene del tevere, piogge battenti, mari mossi, venti forti, perturbazioni in serie, neve!
L'inverno 2009 2010 non ci vuole risparmiare nessuna manifestazione meteorologica.
Ieri ad Anzio annullata la regata del campionato invernale, a Fiumicino ne abbiamo 2 da recuperare,
e in occasione della famosa mezza maratona di roma i podisti partecipanti hanno potuto apprezzare la tipica espressione ventosa invernale della nostra costa.

L'annullamento della regata di Anzio (che prevede il recupero domenica prossima 7 marzo)
ci costringe ad un rimpasto degno dei governi pentapartito.
Al più presto verranno diramati sms, segnali di fumo, lettere a mano e pubblicati qui i nominativi delle persone di equipaggio.

Nel frattempo attendiamo pazienti che arrivi e passi questa nuova perturbazione da NO con abbassamento delle temperature e pioggia.
Sperando se ne vada in tempo per sabato.