martedì 26 maggio 2015

Roma Giannutri del 9-10 maggio


D: Aho.. e quella che è?
R: E' una coppa, l'abbiamo presa alla roma-giannutri la settimana scorsa.
D: Ma con che, con Darder?
R: Solo quella c'abbiamo.

Iniziando dalla fine questo è l'epilogo della Roma Giannutri.
Una regata ad eliminazione. Siamo partiti in 17 Sabato 9 maggio e siamo arrivati in 5 domenica 10,
dopo 120 miglia con un vento semiininterrottamente tra i 18 e 25 nodi.
Il vento proveniva esattamente da Giannutri, partiva da li'.
Dopo un oretta dalla partenza abbiamo preso una mano, cambiato la vela di prua, consolidato una sartia e personalmente stavo già al secondo cambio vestiti.
Notato che mure a sx andavamo meglio e recuperavamo su chi avevamo in vista optavamo per fare la rotta sotto costa. In effetti ogni volta che facevamo mura a sx guadagnavamo. Abbiamo portato all'estremo questo atteggiamento sia per quanto detto sopra, sia perchè varie previsioni meteo davano una rotazione a dx che ci avrebbe dovuto avvantaggiare nell'approccaire a giannutri dalla costa (il giro previsto era antiorario)
Verso capo linaro il momento più duro. L'altezza delle onde era aumentata fino a quel momento ed erano diventate di una certa importanza, quando impattavamo male sull'onda perdevamo un nodo abbondante.
Dopo lunga battaglia mettevamo il naso davanti a Diabolika e successivamente superavamo sopravvento mure a dx metro su metro. Diabolika poi si ritirerà (secondo noi perchè non ha retto il sorpasso dal punto di vista morale e date le condizioni meteo).
Tenevamo una buona prua, mura sx ci sentivamo piuttosto ad agio e quindi continuavamo cosi'.
Siamo passati a portata di windsurf un paio di volte. Attendevamo la rotazione ma anche il calo. Verso il tramonto ci rassegnavamo ad affrontare la notte ed il mare con quelle condizioni.
Anche se ci sembrava che l'onda fosse più affrontabile man mano che il tempo passava. Mentre l'intensità del vento rimaneva pressapoco la stessa. Accendiamo le luci di navigazione e cominciamo a battezzare le barche introno a noi. Abbiamo numero 1 che ci precede (scopriremo poi che si trattava si ammuina) ed altre due dietro di noi. Il bando di regata ci diceva che vi era assoluto divieto di passare nella riserva naturale di giannutri. quindi ci tenevamo discosti (magari troppo). Ma vedevamo che le altre lucine andavano decisamente dentro (erano imbarcazioni di un altra regata). Numero 1 vira e va mure a sx, noi c'eravamo già vediamo che scade parecchio al punto che ci viene il dubbio che sia in regata. numero 1 torna mura a dx incrocia dietro e se ne va decisamente verso la riserva di giannutri, cominciamo ad essere noervosi perchè ci stiamo tenendo larghi. Cominciamo una infinita discussione sui way point. Giriamo Giannutri a distanza di sicurezza dalla riserva, le altre lucine che vediamo si tengono sempre tutte interne.
E finalmente andatura portante, optiamo per attendere il mattino per tirare su spi, dato che facciamo dai 9 ktn in su di velocità e rischiamo la straorza anche così, rimaniamo conservativi.
Con il sole sorge anche il primo spi ma il ritorno verso fiumicino e quasi senza storia, a parte un paio di buchi che frenano la nostra cavalcata solitaria e rimonta verso ammuina, l'unica vela che vedevamo e che finirà prima.
Mi trovavo al timone quando una bella onda ci ha fatto superare i 12 ktn, per qualche secondo la barca ha tenuto la planata in un perfetto equilibrio è la sensazione più forte che mi rimane di questa regata.
Piu delle gandi onde, più del freddo, più delle contusioni, più del sonno, più dell'attesa di un calo che non è mai arrivato.